Un diario del '900


“Non è vero che non ricordo più niente, i ricordi sono ancora là, nascosti nel grigio gomitolo del cervello, nell’umido letto di sabbia che si deposita nel fondo del torrente dei pensieri …”

     Italo Calvino, “Ricordo di una battaglia” 1974

So bene che il grigio gomitolo conserva tutto e che basterebbe provare a partire da un solo ricordo per ricostruire la rete che ci portiamo dentro … che poi è l’unica realtà che possiamo riconoscere come nostra e che coincide con noi stessi, fatta di ricordi e ricordi di ricordi narrati, pronti ad articolarsi in un’unica sola storia complessiva …
La mia, di storia, nascerebbe a metà del ‘900 e si alimenterebbe dei ricordi della mia metà di secolo, saldati ai racconti dei testimoni dell’altra metà. Come un diario del ‘900 …
Forse non racconterei nulla di diverso da ciò che potrebbe raccontare chiunque altro e del resto, in quell’umido letto sul fondo del torrente dei pensieri, si conservano e rimescolano grani di sabbia di provenienza diversa, giunti attraverso percorsi impossibili da ricostruire, tanto che non potrei distinguere la mia storia da quella di ogni altro. Ricordo in fondo che su un treno, durante un viaggio interminabile che temetti durasse all’infinito, raccontai me stesso ad un mio occasionale compagno di viaggio, e quando arrivò la sera e si spensero le luci dello scompartimento, mentre ogni altro viaggiatore si lasciava prendere dal sonno nella luce blu della lampada notturna, finii per non distinguere più il mio interlocutore dalla mia stessa immagine riflessa sul vetro del finestrino.

Domenica 25 aprile 2010

(visto che oggi è il 25 Aprile, devo dire, per chi non lo sa già, che il “Ricordo di una battaglia” che Italo Calvino scrisse nel 1974 è uno splendido racconto sulla Resistenza che consiglio a tutti di leggere oggi e domani)

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