QUIESCENZA

E' cominciato tutto quando sono andato in pensione e ho dato una prima riordinata alle carte accumulate in più di quarant'anni nel mio ufficio in Dipartimento. Poi è arrivata la ristrutturazione edilizia del Dipartimento stesso per cui ho dovuto rimetterci le mani. Infine in questi giorni sto considerando l'opportunità di cambiare casa mettendo le mani tra le carte famigliari ... 
Mi vado continuamente ripetendo questi versi di qualche anno fa.

(la foto è di Maria Luisa Corapi, https://www.flickr.com/photos/mluisa/with/53012772917/ )



QUIESCENZA   (giugno 2017)

Faldoni di appunti,
vecchie lezioni,
compiti di studenti ormai laureati.

Fotocopie di lavori citati
in altri lavori e poi obsoleti.

Contratti di pubblicazione,
bozze annotate per la produzione
di un libro ormai vecchio
e fuori distribuzione.

Corrispondenza di quando
ci si scriveva a macchina o a mano.

Con qualche saluto,
da un amico lontano,
perduto poi di vista.

La lista
correrebbe infinita,
scandendo il tempo perduto.

Quale illusione ha voluto
l’archivio destinato
a disperdersi,
cancellando il passato?

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