Ancora parole: evidenza scientifica e religione

Nella sua replica al Senato della Repubblica, il presidente del consiglio (il capo treno) ha lamentato di non aver trovato nessuno che gli (le?) spiegasse perché durante la pandemia i giovani italiani non vaccinati ma desiderosi di fare sport siano dovuti invece rimanere a casa per le norme imposte dall'inviso governo precedente. Da qui l'accusa di aver trascurato l'evidenza scientifica a favore di una qualche, non ben definita, religione.
Penso di poter colmare la lacuna in poche parole, visto che da quasi cinquant'anni mi occupo dell'interpretazione matematica delle epidemie. Qualcosa di più preciso si può trovare nel libro di cui mostro la copertina, scritto per gli studenti delle facoltà scientifiche. E' lì che si parla del famoso parametro R0 che, attraverso astrazioni e semplificazioni, indica se una epidemia è capace di esplodere o se invece è destinata all'estinzione. Si tratta di un concetto di base dell'epidemiologia che dovrebbe contribuire all'invocata evidenza scientifica stabilendo i limiti entro cui si ottiene il controllo dell'infezione.  
Non ho avuto il piacere di avere il presidente del consiglio tra i miei studenti, ma se lo avessi avuto gli (le?) avrei spiegato che il suddetto parametro R0 può essere controllato attraverso due strumenti: il vaccino e il distanziamento; e che dunque i giovani non vaccinati e citati nel suo discorso correvano un certo rischio a incontrarsi per esercitare gli sport altrettanto citati.  L'evidenza scientifica invocata sarebbe dunque a favore dell'azione del governo e immagino che il ministro della sanità abbia seguito i suggerimenti di coloro che hanno una certa pratica in proposito. E invece no, il ministro avrebbe voluto imporre la sua religione (teme forse il presidente che i matematici costituiscano una setta dedita all'adorazione di R0 ?).
A dire il vero, al termine del suo passaggio sulle questioni sanitarie il presidente sostituisce la parola religione con la parola politica, sempre contrapponendola ad evidenza scientifica, evidentemente rimproverandone la pratica da parte del ministro, ma qui entriamo in un altro campo, diciamo: etico-politico. Sappiamo infatti da sempre che, se da una parte la scienza fornisce gli strumenti per raggiungere certi obiettivi, sta alla politica scegliere come utilizzare questi strumenti. Cosa voleva allora intendere il nostro presidente? E, soprattutto: cosa intendeva quando ha parlato di evidenza scientifica? Ai miei studenti ho sempre insegnato che la scienza (anche la matematica) sviluppa un processo continuo che fornisce una conoscenza approssimata della realtà ... ma qui entriamo in un altro campo ancora ... e allora mi fermo.

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