'A guera è guera

Tra le tante parole e modi di dire che cercano di mascherare l'essenza tragica della guerra, insieme ad argomentazioni esperte che cercano di tenerne distante l'orrore, spicca negli ultimi tempi il termine russo-putiniano operazione speciale, che farebbe ridere se non nascondesse, appunto, tragedia e orrore. 
Torna facilmente in mente un altro baldanzoso termine, questa volta dovuto all'ipocrisia americana: chirurgia di precisione. Per carità non accusatemi di essere un né-né, o, peggio un putiniano mascherato, se ricordo che trent'anni fa mi trovai a commentare il termine in questione, con la satira amara che a quei tempi provavo a fare in romanesco. Scrissi un sonetto che torna attuale e che vi ripropongo qui col pensiero alle vicende di questi giorni, ai morti, alle distruzioni, alla minaccia atomica ... con un certo sconforto, se a distanza di trent'anni siamo addirittura tornati indietro nel corso della storia.

'A  GUERA  E'  GUERA

Dice che mò la guera nun è quella
che se faceva ar tempo de' romani,
che pe' ammazzare usaveno le mani,
sbucianno core, fegato e budella.

Mò è tutto n'antro metodo, ... se dice.
Se chiama: chirurgia de precisione,
che vor di' ch'er nemico è 'n gran cojone,
e aspetta che je toji l'appendice.


Ma che, stamo a scherzà? 'a guera è guera!
E' sempre zozza, come la rivorti!
Damoje 'n tajo prima che vie' sera!

Prima d'ariva' a di': scusate tanto,
l'intervento è riuscito, ma so' morti
er pazziente, er chirurgo e tutto quanto.

                                                  Trento, 25 Gennaio 1991

Immagine: G.B. Pinelli, Uomo che canta storie a piazza Barberini

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